Il desiderio è una specie di serpe prodigioso, che quanto s'accorcia di dietro, tanto s'allunga dinanzi.— Arturo Graf
Il desiderio è una specie di serpe prodigioso, che quanto s'accorcia di dietro, tanto s'allunga dinanzi.
Chi è savio per sé, bisogna che paghi per la stoltezza degli altri.
Nel viaggio della vita non si danno strade in piano: sono tutte o salite o discese.
Pochi giorni luminosi bastano a rischiarare tutta una vita.
Se tu pretendi e ti sforzi di piacere a tutti, finirai che non piacerai a nessuno.
Si rimane esterrefatti quando si considera di che poco uso sia nel mondo la verità.
Non bisogna sciupare quello che si ha con il desiderio delle cose che mancano, ma riflettere sul fatto che anche ciò che si ha era prima oggetto del desiderio.
Il desiderio non è ciò che vedi ma quello che immagini.
Diciamo male che il tal desiderio è stato soddisfatto. Non si soddisfano i desideri, conseguito che abbiamo l'oggetto, ma si spengono, cioè si perdono ed abbandonano per la certezza acquistata di non poterli mai soddisfare.
Più desidero che qualcosa sia fatto, meno lo chiamo lavoro.
Ogni appagamento dei nostri desideri strappato al mondo è appena simile all'elemosina, che oggi tiene in vita il mendico perché domani ancor soffra la fame.
La probabilità che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità.
Fra i desideri naturali che, se non vengono soddisfatti, non danno luogo a vera sofferenza, ve ne sono di quelli in cui sussiste una forte tensione; e questi hanno origine da vana opinione: e ci è difficile dissiparli non per la loro propria natura, ma per le stolte credenze degli uomini.
Si dice che il desiderio è il prodotto della volontà, ma in realtà è vero il contrario: la volontà è il prodotto del desiderio.
Finché ho un desiderio, ho una ragione per vivere. La soddisfazione è la morte.
I nostri desideri hanno le ali del falco, le nostre possibilità i monconi della tartuca.