Gli dei muoiono, ma dalle loro ceneri altri dei nascono.
I più grandi spiriti fanno in sé stessi lo più grandi scoperte.
La vita è tale negozio che non ci si fa mai guadagno che non sia accompagnato da perdita.
La lettura di un libro, che meriti d'essere letto, dovrebb'essere una specie di copula, non soltanto piacevole, ma anche feconda.
C'è una bruttezza del volto non da altro prodotta che dalla ignobiltà dell'animo.
Per un caso di cecità fisica, se ne hanno mille di cecità morale.
Non si debbono rifiutare i nobili doni degli dèi quali essi soli distribuiscono, e quali nessuno può acquistare con la sua volontà.
Gli dèi sono tali in quanto, volutamente e intenzionalmente, non fanno nulla.
I doni degli dei nessuno può sceglierseli.
Gli dèi ci creano tante sorprese: l'atteso non si compie, e all'inatteso un dio apre la via.
Non è vero che fin dal principio gli dèi hanno svelato tutto ai mortali, ma gli uomini stessi, cercando, col tempo trovano ciò che è meglio.
Sugli dèi, dì solo: sono.
È una cosa stolta supplicare gli dei per ottenere ciò che uno è in condizione di procurarsi da se stesso.
Gli dei non danno mai tutte insieme le cose belle ai mortali.
Gli Etiopi dicono che i loro dèi sono camusi e neri, i Traci che hanno occhi azzurri e capelli rossi.
Gli dèi sono l'incarnazione di quello che non potremo mai essere.