La storia non è nulla, se non è l'esperienza e la scuola del genere umano.
I giornalisti sono scrittori, come gl'imbianchini sono pittori.
Hanno pochi bisogni di pensiero coloro che mai non sentono bisogno di nuove parole.
Vinci il male che puoi vincere: il male che non puoi vincere, sopporta.
Chi si fida di ognuno, mostra d'avere poco discernimento e poco giudizio: chi non si fida di nessuno, mostra d'averne anche meno.
Se vuoi serbar fede intera alla verità e alla giustizia, non giurar fedo a nessun partito.
La storia non progredisce in base a principi democratici: avanza per mezzo della violenza.
Il nostro unico dovere nei confronti della storia è di riscriverla.
La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzio dell'antichità.
La storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi.
La storia è spesso il risultato di una mancanza di riflessione. È il frutto bastardo della stupidità umana, parto dello smarrimento, dell'idiozia e della pazzia.
La storia insegna che la storia vien fatta dai posteri. L'avvenire crea il passato.
La storia non è il terreno della felicità. I periodi di felicità sono in essa pagine vuote.
Il passato è fruttuoso non quando serve a nutrire il risentimento o il trionfalismo ma quando il suo gusto amaro ci porta a trasformarci.
Il problema con le "lezioni della storia" è che di solito le comprendiamo dopo averci sbattuto la faccia contro.
Tutti i libri storici che non contengono menzogne sono mortalmente noiosi.