La critica non è che un frutto dell'invidia.
Preferisco una scimmia che mi diverte a uno scienziato che mi annoia.
La moda è l'idolo della gioventù, la più ridicola e la più rovinosa di tutte le vanità.
È molto meno raro trovare uomini senza virtù che uomini senza difetti.
Un grande merito attrae molti ammiratori, ma pochi amici, e raramente dei benefattori.
La fortuna è capricciosa; una negligenza, una disattenzione, un niente può irritarla.
La critica è venefica e benefica.
Le critiche sincere non significano nulla: quello che occorre è una passione senza freni, fuoco per fuoco.
Si fa della critica quando non si può fare dell'arte, nello stesso modo che si diventa spia quando non si può fare il soldato.
I critici sono spesso persone che avrebbero voluto essere poeti, storici, biografi ecc., se avessero potuto; hanno messo alla prova il loro talento nell'una o nell'altra cosa, e non hanno avuto successo; perciò si sono dati alla critica.
Ormai stanno scomparendo i lettori, nel senso ingenuo della parola, giacché tutti sono critici potenziali.
Il critico è simile all'attore; entrambi non riproducono semplicemente il mondo poetico, ma lo integrano.
Sono rari quei critici che potrebbero sostenere un colloquio a quattr'occhi con l'autore che hanno giudicato.
Per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità, una chiara intuizione e un'assoluta tolleranza.
Il censurare e il lodare sono operazioni sentimentali che nulla hanno a che vedere con la critica.
La gente ti chiede una critica, ma in realtà vuole soltanto una lode.