A meno che un critico abbia il coraggio di lodarti senza riserve, io dico, ignora il bastardo.— John Steinbeck
A meno che un critico abbia il coraggio di lodarti senza riserve, io dico, ignora il bastardo.
Come facciamo a vivere senza le nostre vite? Come sapremo di essere noi senza il nostro passato?
Nell'anima degli affamati i semi del furore sono diventati acini, e gli acini grappoli ormai pronti per la vendemmia.
È curioso quanto lontana ci risulti una disgrazia quando non ci riguarda personalmente.
Non c'è al mondo persona più pericolosa di quella che vuol far del bene.
Certe volte uno può fare qualcosa di male senza sapere ch'è male.
Quando i critici dissentono tra loro, l'artista è d'accordo con sé stesso.
I critici giudicano le opere e non sanno di essere giudicati.
Tanto le più elevate quanto le più infime forme di critica sono una sorta di autobiografia.
Un'epoca che non possiede critica è anche un'epoca in cui l'arte è immobile, ieratica, e confinata alla riproduzione di tipi formali, o un'epoca che non possiede arte del tutto.
È facile criticare giustamente; è difficile eseguire anche mediocremente.
Ormai stanno scomparendo i lettori, nel senso ingenuo della parola, giacché tutti sono critici potenziali.
Il critico pretende d'insegnare all'artista quel che lui non imparerà mai.
È solo attraverso l'intensificazione della sua propria personalità che il critico può interpretare la personalità e l'opera di altri, e più questa personalità entra con forza nell'interpretazione più reale diventa l'interpretazione.
La critica è venefica e benefica.
La gente ti chiede una critica, ma in realtà vuole soltanto una lode.