I critici giudicano le opere e non sanno di essere giudicati.
I poeti parlano una sola lingua, ma non si comprendono ugualmente fra di loro.
Il mistero non esiste che nelle cose precise.
Prima trovare. Poi cercare.
Una certa stupidità è indispensabile.
L'arte è la scienza resa chiara.
Il censurare e il lodare sono operazioni sentimentali che nulla hanno a che vedere con la critica.
Dove comincia la critica cessa la creatività, così come quando si fanno troppi inventari vuol dire che la produzione ristagna.
Il critico è colui che sa trasformare in una nuova foggia o in un materiale nuovo le impressioni da lui riportate intorno alle cose belle.
La critica dei giornali riesce sempre ad esprimere in quali rapporti è il critico con chi viene criticato.
I novantanove centesimi della critica che si fa tra gli uomini non nasce già dall'amore del vero, ma da presunzione, arroganza, acrimonia, litigiosità, astio gelosia.
Le critiche sincere non significano nulla: quello che occorre è una passione senza freni, fuoco per fuoco.
Trovo che il dolore di una piccola critica, anche se infondata, è più acuto del piacere di molte lodi.
Per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità, una chiara intuizione e un'assoluta tolleranza.
A meno che un critico abbia il coraggio di lodarti senza riserve, io dico, ignora il bastardo.
Quand'ebbe creato il mondo, il Padre Eterno lo giudicò, dicendolo buono; lo che prova che la critica è coeva della creazione.