Veramente infelice è chi non sa sopportare l'infelicità.
Il più disgraziato degli uomini è colui che non sa sopportar la disgrazia.
Chi è ricco? Chi nulla desidera. Chi è povero? L'avaro.
Qual è il bene maggiore? Una mente sempre consapevole del giusto.
Bisogna amare gli amici come se un giorno si dovessero odiare.
Procurate, mentre siete giovani, di acquistare della sapienza; sarà questa l'unica vostra consolazione nella vecchiaia: voi non potete fare un migliore acquisto e questa è l'unica cosa il cui possesso sia certo, e che nessuno potrà rapirvi.
Nessuno è infelice se non per colpa sua.
Nessuno può farti sentire infelice se tu non glielo consenti.
Nessuno può vantarsi o sdegnarsi con verità dicendo: io non posso essere più infelice di quel che sono.
La condizione dell'uomo poggia su buone basi: nessuno è infelice se non per sua colpa. Ti piace vivere? Vivi; se no, puoi tornare da dove sei venuto.
È meglio essere infelicemente innamorati che essere infelicemente sposati. Alcuni fortunati riescono in tutte e due le faccende.
Gli infelici credono facilmente in ciò che desiderano molto.
Tutta l'infelicità dell'uomo deriva dalla sua incapacità di starsene nella sua stanza da solo.
L'uomo coltiva la propria infelicità per avere il gusto di combatterla a piccole dosi.
Tutti gli uomini per necessità nascono e vivono infelici.
Solo recitando la propria infelicità si può superarla.