Filosofia, dammi se non il sorriso, l'indifferenza almeno del saggio. Menti, ma consolami.
Le donne sono tante serrature in cerca di una chiave.
Il mio silenzio è più eloquente del tuo parlare.
L'ultimo gradino della cattiva fortuna è il primo alla buona.
Molti hanno il talento di farsi odiare per poco.
L'ingegno è fatto per un terzo di istinto, un terzo di memoria, e l'ultimo terzo di volontà.
Contro la filosofia della guerra al terrore, difendiamo lo Stato di diritto.
I filosofi è cosa strana, non capiscono nulla di arte, mentre gli artisti capiscono assai di filosofia: segno è che l'arte è anche filosofia, ma la filosofia non è arte.
Se leggiamo ancora le opere della filosofia antica e moderna non è per il contenuto di verità ma per l'emozione estetica che le loro teorie dischiudono ai nostri interrogativi sull'esistenza: tutta la storia filosofica è storia fantastica, tutti i sistemi sono romanzi.
Nessuno deve entrare in una filosofia se non è disposto, almeno come possibilità, a non lasciarla per tutta la vita.
Tutta la filosofia è «critica del linguaggio».
I primi due requisiti del filosofare sono questi: prima di tutto che si abbia il coraggio di non serbare nel proprio cuore alcuna domanda e, in secondo luogo, che si porti a chiara coscienza tutto ciò che si capisce da sé per concepirlo come problema.
La filosofia dev'essere non più che un condimento all'arte della vita. Dedicarsi soltanto alla filosofia non è meno strano del mangiare sempre e solo rafano.
Filosofia: una risposta impossibile ad un problema senza risposta.
Si può soltanto diventare filosofo, non esserlo. Appena crediamo di esserlo smettiamo di diventarlo.
Su una parete della nostra scuola c'è scritto grande "I CARE". È il motto intraducibile dei giovani americani migliori: "me ne importa, mi sta a cuore". È il contrario esatto del motto fascista "me ne frego".
Oltre a invecchiare il corpo, il tempo indurisce l'anima.
Se un essere soffre, non può esistere nessuna giustificazione morale per rifiutarsi di prendere in considerazione tale sofferenza.
Quando in passato hai sofferto molto, ogni ulteriore dolore è insopportabile e allo stesso tempo irrilevante.
Allenati a ignorare il malumore, invece che analizzarlo, e vedrai che svanirà in fretta.
Il connotato del morto è l'impassibilità: l'ignoranza e la dimenticanza o facilità a dimenticare, riducono noi vivi, per la quasi totalità delle esperienze (o relazioni) possibili, a una impassibilità analoga.
Sono cose che ti riguardano, quando brucia la casa del vicino.
Fa prima la ricchezza ad indurire il cuore che l'acqua bollente un uovo.
Le nostre vite finiscono quando taciamo di fronte alle cose davvero importanti.
Coloro che guardano alla miseria con indifferenza, sono i più miserabili.
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