Un errore ripetuto frequentemente ha una grande forza di persuasione.
Malessere o non essere? Questo è il problema.
Un ideale nella vita è indispensabile. Ci vuole una fede, uno scopo. Così si dice. È un modo di alludere all'orrore che si prova davanti al puro fatto di esistere.
Il pessimista è uno che si è informato.
Il nevrotico crede di poter star bene una volta guarito. In ciò consiste la sua nevrosi.
Aveva paura di avere, in punto di morte, una paura da morire.
Error grande, non meno che frequentissimo nella vita, credere gli uomini più astuti e più cattivi, e le azioni e gli andamenti loro più doppi, di quel che sono. Quasi non minore né meno comune che il suo contrario.
Alla fine tutti gli errori che ho commesso e tutte le relative scuse saranno da imputare solo a me.
Sii padrone di te stesso, e commetterai pochi errori.
È meglio confessare i propri errori: ci si rtirova più forti.
Il poeta può sopportare tutto, tranne un errore di stampa.
Come? L'uomo è soltanto un errore di Dio? O forse è Dio soltanto un errore dell'uomo?
Errare è possibile a tutti gli uomini. Ma il saggio, quando ha commesso un errore, non rimane irremovibile e ripara il male che ha fatto. Perseverare nell'errore, infatti, genera ogni sorta di mali.
Errare e non correggersi, questo è errare!
Il nostro errore più grande è quello di cercare negli altri le qualità che non hanno, trascurando di esaltare quelle qualità che invece realmente possiedono.
L'errore nasce sempre dalla tendenza dell'uomo a dedurre la causa dalla conseguenza.