Essere giovani è non possedere se stessi.— Cesare Pavese
Essere giovani è non possedere se stessi.
La tolleranza delle idee nasce dalla illusione che la verità sia qualcosa di razionale, mentre appena si accetta il principio che qualunque idea si basa su una scelta iniziale, che la volontà è il primo organo della conoscenza, si diventa intransigenti.
Ai nostri tempi il suicidio è un modo di sparire, viene commesso timidamente, silenziosamente, schiacciatamente. Non è più un agire, è un patire.
L'origine di tutti i peccati è il senso d'inferiorità, detto altresì ambizione.
Bisogna osservare bene questo: ai nostri tempi il suicidio è un modo di sparire, viene commesso timidamente, silenziosamente, schiacciatamente. Non è più un agire, è un patire.
Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.
Nessun giovane crede che morirà mai.
È un'illusione che la gioventù sia felice, un'illusione di coloro che l'hanno perduta, ma il giovane sa di essere infelice perché è pieno dei falsi ideali che gli sono stati instillati, e ogni volta che entra in contatto con la realtà è colpito e ferito.
Quando si è giovani, si è giovani per tutta la vita.
I giovani non sono sospettosi, perché di male non ne hanno ancora visto molto. Sono fiduciosi, perché non hanno avuto ancora il tempo di essere ingannati.
Giovani non si nasce, si diventa.
Devo confessarlo, sono nato molto giovane.
Essere giovani vuol dire tenere aperto l'oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro.
La gioventù deve fare esattamente ciò che pensa. L'importante è che non smettiate di essere giovani.