L'amore non è una sfida, all'altro o a noi stessi. È stare bene con una persona.
— Chiara Gamberale
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La nostra interpretazione
L’amore viene presentato come una condizione di naturalezza e accoglienza, lontana dalla logica della competizione e della dimostrazione continua. Non richiede prove di forza, di resistenza o di merito, né nei confronti dell’altro né verso se stessi. Non è un campo di battaglia in cui prevalere, né un esame da superare per sentirsi degni, ma uno spazio in cui sentirsi a casa. Quando c’è amore, lo stare insieme non viene percepito come fatica, ma come un modo autentico di esistere.
In questa prospettiva, il benessere reciproco diventa il cuore del legame: la presenza dell’altro non opprime, non mette in ansia, non espone al giudizio, ma alleggerisce e accompagna. Non si tratta di perfezione, ma di una compatibilità profonda che consente di abbassare le difese, smettere di recitare ruoli e riconoscersi vulnerabili senza paura. L’amore smette di essere un traguardo da conquistare e diventa un luogo interiore condiviso, in cui si è liberi di essere se stessi. Chi resta al nostro fianco non è un avversario né un pubblico, ma un compagno con cui dividere il quotidiano, in una forma di vicinanza che dà serenità più che euforia, continuità più che tensione, realtà più che idealizzazione. In questo senso l’amore maturo coincide con una pace profonda che nasce dallo stare bene insieme, senza bisogno di trasformare il rapporto in una continua verifica di valore personale.
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