Amare non è altro che scegliere quello cui ti senti di voler bene, non per bisogno né per utilità alcuna.
— Marco Tullio Cicerone
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La nostra interpretazione
L’affetto autentico nasce da una scelta interiore libera, non da ciò che manca né da quello che torna utile. Quando si vuole bene a qualcuno senza calcoli, senza misurare vantaggi o ritorni, si afferma la dignità dell’altro come fine in sé, e non come mezzo per colmare un vuoto personale. Questa visione mette al centro la responsabilità della volontà: non è l’urgenza di un bisogno a guidare, né la convenienza, ma un atto consapevole che riconosce valore e bellezza nell’altro così com’è.
Un legame fondato su questa base non dipende dalle circostanze favorevoli, dal benessere materiale o dall’utilità pratica, ma dalla persistenza di una decisione interiore. Si tratta di un affetto che non pretende garanzie, non chiede un tornaconto immediato e non si esaurisce quando i benefici diminuiscono. In questo modo, il volere bene diventa una forma di libertà: libertà da interessi, da paure e da obblighi, e insieme un’assunzione di impegno verso ciò che si riconosce come degno di essere amato. È una scelta che illumina tanto chi ama quanto chi è amato, perché fonda il rapporto sulla sincerità e sulla gratuità del sentimento.
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