La superstizione è un'insana paura di Dio.— Marco Tullio Cicerone
La superstizione è un'insana paura di Dio.
Per chi aspira al primo posto non è indecoroso fermarsi al secondo o al terzo.
La forza è il diritto delle bestie.
Rimanere all'oscuro di quello che è capitato prima della propria nascita vuol dire rimanere per sempre bambini.
Le cose della natura vanno osservate con estrema attenzione.
Nessuno danza sobrio, a meno che non sia completamente matto.
La superstizione reca in sé qualche immagine della pusillanimità.
Le superstizioni sono la vera religione del popolo, mica il cattolicesimo o l'islamismo!
La superstizione è, in fondo, la più tangibile delle fedi.
La superstizione sta alla religione come l'astrologia all'astronomia, la figlia folle di una madre molto saggia.
Non bisogna essere superstiziosi. Oltre tutto porta male.
Quando cala la fede aumenta la superstizione.
Verrà il tempo nel quale si adempirà la profezia di Lichtenberg, nel quale la fede in un Dio razionalistico verrà considerata superstizione, proprio come ora è già considerata superstizione la fede in un Dio di carne, miracoloso, cioè nel Dio cristiano.
E' dunque il timore la causa che genera, mantiene ed alimenta la superstizione.
L'insistenza sulla chiarezza a tutti i costi è basata su una mera superstizione sul modo in cui funziona l'intelligenza umana.
La sicurezza è perlopiù una superstizione. Non esiste in natura, né i cuccioli di uomo riescono a provarla. Evitare il pericolo non è più sicuro, sul lungo periodo, che esservi esposti apertamente.