Una storia del gusto non può prescindere da un trattato sulla suggestione.— Daniel Pennac
Una storia del gusto non può prescindere da un trattato sulla suggestione.
Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia.
Si immagini da qualche parte in un romanzo, questo la aiuterà a lottare contro la paura.
Statisticamente tutto si spiega, personalmente tutto si complica.
L'idea che si possa insegnare senza difficoltà deriva da una rappresentazione idealizzata dello studente. Il buon senso pedagogico dovrebbe rappresentarci il somaro come lo studente più normale che ci sia.
Ci sono i conosciuti e gli sconosciuti. I conosciuti ci tengono a farsi riconoscere, gli sconosciuti vorrebbero rimanere tali, e a tutti e due va male.
Le ragazze sono così strane che non si sa mai cosa vogliano dire. Dicono di no quando vogliono dire sì, e fanno uscire di senno un uomo solo per il gusto di farlo.
Non esiste il genio senza gusto, come non esiste il carattere senza moralità.
Lo stile è gusto e cultura.
Il gusto è, per così dire, il microscopio del discernimento.
L'arte esiste solo come esercizio di gusto e di libertà individuale.
Saper accordare cose di cattivo gusto, ecco il colmo dell'eleganza.
Strappare manifesti dai muri è la sola compensazione, l'unico modo di protestare contro una società che ha perduto il gusto del cambiamento e delle trasformazioni favolose.
La felicità sta nel gusto e non nelle cose; si è felici perché si ha ciò che ci piace, e non perché si ha ciò che gli altri trovano piacevole.
Il gusto è il genio del critico.
Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio.