L'uomo è un piccolo mondo.
Chi vuole dispensare consigli saggi a chi crede di essere già saggio, compie una fatica vana.
Gli uomini, fuggendo la morte, l'inseguono.
Degli sciocchi è maestro non il discorso, ma la sventura.
Qualunque cosa un poeta scriva con entusiasmo e ispirazione divina è bello.
È grandezza d'animo sopportare con dignità i torti.
L'uomo è un'istituzione che ha contro di sé il tempo, la necessità, la fortuna e l'imbecille e sempre crescente supremazia del numero.
L'uomo è per natura un animale politico.
L'essere umano non è un'astrazione immanente all'individuo singolo. Nella sua realtà, esso è l'insieme dei rapporti sociali.
L'uomo è l'unica creatura che consuma senza produrre. Egli non dà latte, non fa uova, è troppo debole per tirare l'aratro, non può correre abbastanza velocemente per prendere conigli. E tuttavia è il re di tutti gli animali.
L'uomo è pieno di contraddizioni: a casa sua esige di essere servito come in un albergo e, quand'è in albergo, si secca se tutto non è come a casa sua.
L'uomo è un cieco che sogna di vedere.
Gli uomini sono angeli con un'ala sola. Possono volare solo abbracciati.
Come, quand'è perfetto, l'uomo è la migliore delle creature, così pure, quando si stacca dalla legge e dalla giustizia, è la peggiore di tutte.
Per giudicare gli uomini bisogna conoscere, non solamente ciò ch'ei sono, ma ancora ciò che s'immaginano di essere, e ciò che vorrebbero essere.
L'uomo è un animale dotato di ragione: il suo bene lo attua appieno, se adempie al fine per cui è nato. Che cosa esige da lui questa ragione? Una cosa facilissima: che viva secondo la natura che gli è propria.