Noi crediamo di condurre il destino, ma è sempre lui a condurre noi.
Con la virtù si fanno solo opere fredde. Sono la passione e il vizio ad animarle.
Le donne troppo virtuose hanno in sé qualcosa che non è mai casto.
In più d'una occasione ho notato che una donna credeva di seguire la sua testa e in realtà obbediva al suo gioiello.
Si declama tanto contro le passioni, causa di tutti gli affanni umani, e si dimentica che sono anche la causa di tutte le nostre gioie.
La miseria avvilisce, la clausura deprava.
Quando non ho avuto più niente da perdere, ho ottenuto tutto. Quando ho cessato di essere chi ero, ho ritrovato me stesso. Quando ho conosciuto l'umiliazione ma ho continuato a camminare, ho capito che ero libero di scegliere il mio destino.
Il destino è spesso una comoda giustificazione per illuderci che tutto quanto accade non dipende da noi, ma da una forza misteriosa capace di trasformare i sogni in realtà e le nostre azioni in un fallimento.
Si direbbe, in realtà, all'epilogo di certi destini, che noi stessi, per una nostra legge organica, fin dall'inizio, insieme con la vita, abbiamo scelto anche il modo della nostra morte.
Se il destino è contro di me peggio per lui.
Non sono avventuriero per scelta, ma per destino.
Il destino mescola le carte e noi giochiamo.
Ciò che separa i vincitori dai perdenti è il modo in cui una persona reagisce ad ogni nuova svolta del destino.
Non è che accadono a ciascuno cose secondo un destino, ma le cose accadute ciascuno le interpreta, se ne ha la forza, disponendole secondo un senso, vale a dire, un destino.
Per me non è un problema seguire il corso del destino. Qualunque sarà il luogo dove mi condurrà, sono sicura che riuscirò a trasformarlo in un bel posto, e continuerò a crearmi dei ricordi.
Ciò che la gente chiama destino è, per lo più, soltanto l'insieme delle sciocchezze che essa commette.