Nella divinità è più importante ritrovare i nostri vizi che le nostre virtù.
A parte alcuni esempi di malinconia esaustiva e alcuni suicidi fuori dal comune, gli uomini non sono che fantocci imbottiti di globuli rossi per generare la storia e le sue smorfie.
Una religione è viva soltanto prima che vengano elaborati i dogmi. Si crede davvero soltanto finché si ignora a che cosa esattamente si deve credere.
Il male, al contrario del bene, ha il duplice privilegio di essere affascinante e contagioso.
Il pessimista deve inventarsi ogni giorno nuove ragioni di esistere: è una vittima del "senso" della vita.
La religione è un'arte di consolare.
Ci sono dei vizi che vivono in noi soltanto per mezzo degli altri e che, tagliando il tronco, si tolgono via come rami.
L'omosessualità per la classe povera non è un vizio ma un modo per accedere alle classi superiori.
Pochi vizi impediscono ad un uomo di avere tanti amici quanto l'avere troppe virtù.
I vizi hanno la virtù di rendere contenti chi li pratica e arricchire chi li favorisce.
Usando amore per le persone e odio per i vizi.
Non sono l'apostolo del vizio, ma qualunque nobile dolore desta un'eco nel mio cuore.
Abbiamo davanti agli occhi i vizi degli altri, mentre i nostri ci stanno dietro.
I vizi ti allettano con una ricompensa: al servizio della virtù devi vivere gratuitamente.
Tutti i vizi presuppongono tutti i delitti. Chi non confessa niente confessa tutto. Chi tace alle domande del giudice è di fatto mentitore e parricida.
I vizi: è più facile sradicarli che tenerli a freno.