Sei stato condannato alla pena di vivere. La domanda di grazia, respinta.— Ennio Flaiano
Sei stato condannato alla pena di vivere. La domanda di grazia, respinta.
La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione, non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé.
Certo, certissimo, anzi probabile.
Cosa fareste se scopriste che l'amante di vostra moglie la tradisce con un'altra?
Ci lusinga di più il cieco favore della fortuna che il riconoscimento dei nostri meriti.
Un giorno il fascismo sarà curato con la psicoanalisi.
Non era triste che la maggior parte delle persone si dovesse ammalare per rendersi conto che è bello vivere?
Che giovano a quell'uomo ottant'anni passati senza far niente? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita, né è morto tardi, ma ha impiegato molto tempo per morire.
I giovani credono di vivere in eterno e perciò assecondano ogni pensiero e ogni desiderio. I vecchi si sono già accorti che da qualche parte c'è una fine, e che tutto ciò che si possiede e si fa per sè soli, alla fine cadrà in una fossa.
Sogna come se dovessi vivere per sempre. Vivi come se dovessi morire domani.
Il limite più grande che ho accettato è quello di essere vivo. Non ho 'deciso' di essere vivo.
Vivere è di tutti, viver bene di pochi; viver con scienza e conoscenza di pochissimi.
La condanna degli esserti mortali, o forse il loro dono, è questo: bisogna vivere senza capire.
Si dovrebbe stupirsi se fosse diverso: si accumula rabbie, umiliazioni, ferocie, angosce, pianti, frenesie e alla fine ci si trova un cancro, una nefrite, un diabete, una sclerosi che ci annienta. E voilà.
Sogna come se dovessi vivere per sempre; vivi come se dovessi morire oggi.
Per vivere soli si deve essere una bestia o un dio dice Aristotele. Manca il terzo caso: si deve essere l'una e l'altra cosa filosofo.