I morti sono persone fredde.— Enrique Jardiel Poncela
I morti sono persone fredde.
La cosa peggiore dell'umanità sono gli uomini e le donne.
È più costoso vestire una donna che spogliarla.
Chi perde una donna non sa quello che guadagna.
L'amicizia, come il diluvio universale, è un fenomeno di cui tutti parlano, ma che nessuno ha mai visto con i propri occhi.
Di fronte a se stesso ognuno è immortale; può sapere che sta per morire, ma non potrà mai sapere che è morto.
Io devo vivere in compagnia della morte. La destesto, naturalmente, ma non la temo. Se la temessi non varrei nulla come medico. Dovrei temerla?
Non è vero che la morte ci giunge come un'esperienza in cui siamo tutti novellini, come dice Montaigne. Tutti prima di nascere eravamo morti.
La morte non è dolorosa. È la vita terrena che è una morte.
Aveva paura di avere, in punto di morte, una paura da morire.
La morte è il riconoscimento della fraternità, della comune natura filiale. Forse è la strada per accogliere l'idea di creazione divina che mi riesce tanto difficile.
La morte acuisce i desideri.
Non possiamo ingannare la morte ma possiamo farle fare così tanta fatica che quando arriverà a prenderci saprà di avere ottenuto una vittoria altrettanto perfetta della nostra.
La nostra vita scaturisce dalla morte degli altri.
Destini di morte maggiori ottengono sorti maggiori.