La televisione riempie molte solitudini.
A Bologna c'è un detto popolare: "Carogna di un cretino". La stupidità si associa al malvagio.
La vita è un rischio che non si può fare a meno di correre.
È talmente ignorante che quando sente parlare di Tassoni pensa subito alla cedrata.
Il bello della democrazia è proprio questo: tutti possono parlare, ma non occorre ascoltare.
Nella vita nulla è dovuto, e tutto è da conquistare.
Il contenuto di programmi e di pubblicità della televisione influenza profondamente atteggiamenti, credenze e azioni dei bambini.
Tutti guardan la televisione e aspettano di piangere per farsi compassione, ma dentro quella scatola risposte non ce n'è, solo donne in maschera e buffoni come me.
La televisione mi fa dormire e mi lascia sempre insoddisfatto, come i veri sonniferi.
La televisione è un passatempo familiare. Qualcosa come i concerti della Scuola Domenicale, con regolari iniezioni di cultura.
I genitori che si servono abitualmente ed a lungo della televisione come una specie di bambinaia elettronica, abdicano al ruolo di primari educatori dei propri figli.
La tv premia, indifferentemente, chi la venera come chi la irride. Basta saperla servire.
Perché la gente dovrebbe uscire a pagare per vedere brutti film quando può starsene a casa a vedere pessima televisione per niente?
Un nuovo Hitler avrebbe, con la televisione, un potere infinito.
La televisione vive di cinema, e il cinema muore di televisione.
La televisione cambia radicalmente l'ambiente e dall'ambiente così brutalmente modificato i bambini traggono i modelli da imitare. Risultato: stiamo facendo crescere tanti piccoli criminali.