Non è saggio chi sa molte cose, ma chi sa cose utili.
Né anarchia né tirannia; abbiate fede nella medietà.
Quando, in fondo al sonno, il rimorso s'infiamma, è in esso, inconscio, la coscienza: così si attua la violenza d'amore degli dei al tribunale dei cieli.
Pochi sono gli uomini pronti a rendere omaggio, senza sentimenti d'invidia, al successo di un amico.
I malvagi che hanno successo sono insopportabili.
La morte è un destino migliore e più mite della tirannia.
La saggezza ci viene quando non serve più a nulla.
I due poteri che a mio parere fanno un uomo saggio sono quelli di sopportare e resistere.
La saggezza è sapere quando non si può essere saggi.
Arriva un momento nella storia in cui l'ignoranza non è più un'offesa che può essere perdonata, un momento in cui solo la saggezza ha il potere di assolvere.
Dov'è la saggezza che, si dice, arriva con l'età? Forse è come Babbo Natale, una grossa bugia alla quale fingiamo tutti di credere.
L'inizio della saggezza è la definizione dei termini.
Lo sciocco si meraviglia, l'uomo saggio chiede.
La vera saggezza è di non sembrare saggio.
La paura è la fonte principale di superstizione e di crudeltà. Vincere la paura è l'inizio della saggezza.
Troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante.