Certi poeti moderni fanno pensare a ragni ubriacati con LSD.
Dovetti scegliere fra morte e stupidità. Sopravvissi.
Morire sarà, su per giù, come quando su una vetrina una saracinesca s'abbassa.
Morire. Non fosse che per fregare l'insonnia.
Morire è facile, prima o poi ci riescono tutti.
Molti diventano personaggi perché non sanno essere persone.
La prova di un poeta è che il suo paese lo assorba con lo stesso affetto con cui lui lo ha assorbito.
Il vero poeta moderno dovrebbe scrivere sui muri, per le vie, le proprie sensazioni e impressioni, fra l'indifferenza o l'attenzione dei passanti.
Il poeta vale quello che vale la sua migliore poesia.
Non è poeta chi non è buono a rifare perpetuamente dentro di sé le illusioni.
Io non credo in quei poeti dalle cui menti, si dice, i versi prorompono già compiuti, come dee corazzate. Io so quanta vita interiore e quanto sangue rosso vivo ogni singolo verso genuino deve aver bevuto, prima di poter alzarsi in piedi e camminare da solo.
I poeti immaturi imitano; i maturi rubano.
Il poeta intende la natura meglio dello scienziato.
Il poeta è un fingitore. Finge così completamente che arriva a fingere che è dolore il dolore che davvero sente.
Il poeta è colui che esprime la parola che tutti avevano sulle labbra e che nessuno avrebbe detta.