Certi poeti moderni fanno pensare a ragni ubriacati con LSD.— Gesualdo Bufalino
Certi poeti moderni fanno pensare a ragni ubriacati con LSD.
Vi sono suicidi invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti.
Ai miei tempi invitare al ballo una donna era come scendere alla stazione in una città sconosciuta.
Ci vogliono virtù a iosa per fare un vizio.
È un bluff? Non è un bluff? Fra poco muoio e lo vedo.
Gira, rigira, da Talete in poi la filosofia pesta l'acqua nel mortaio.
Il poeta non deve mai curarsi delle leggi e delle opinioni attuali, bensì risalire a quelle verità generali e trascendentali che rimarranno sempre le stesse.
Tutti i poeti sono pazzi.
Il poeta vive di esagerazioni e si fa conoscere per mezzo di fraintendimenti.
I poeti parlano una sola lingua, ma non si comprendono ugualmente fra di loro.
Un attributo dell'ignoranza, l'autoinganno, potrebbe essere necessario al poeta per sopravvivere.
Il poeta è colui che con le parole incanta l'animo e fa battere il proprio cuore e quello altrui.
Il poeta è un bugiardo che dice sempre la verità.
Il poeta è simile al principe delle nubi che sfida la tempesta e ride dell'arciere; esiliato sulla terra in mezzo agli schiamazzi, le sue ali di gigante gli impediscono di camminare.
Nessuno fu mai un gran poeta che non fosse nello stesso tempo un profondo filosofo.
Perché ci siano grandi poeti ci devono essere grandi pubblici.