Tutti al mondo sono poeti, perfino i poeti.— Gesualdo Bufalino
Tutti al mondo sono poeti, perfino i poeti.
L'amore, nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione.
Molti diventano personaggi perché non sanno essere persone.
L'unica consolazione, di fronte a certi duelli elettorali fra due candidati, è che almeno uno dei due perderà.
Morire. Non fosse che per fregare l'insonnia.
In alternativa al suicidio, che esige qualche virtù manuale e morale di difficile uso, ammutinarsi contro la vita.
Ogni poeta ha tremato sull'orlo della scienza.
Il poeta è un bugiardo che dice sempre la verità.
Un attributo dell'ignoranza, l'autoinganno, potrebbe essere necessario al poeta per sopravvivere.
La prova di un poeta è che il suo paese lo assorba con lo stesso affetto con cui lui lo ha assorbito.
Il poeta è colui che esprime la parola che tutti avevano sulle labbra e che nessuno avrebbe detta.
Chi mai potrà misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando rimane preso e intrappolato in un corpo di donna?
Tutti i poeti sono pazzi.
Il poeta è sempre lontano dall'impossibile.
I poeti immaturi imitano; i maturi rubano.
Il poeta prende le cose migliori della sua vita e le mette nel suo lavoro. Così il suo lavoro è bellissimo, e la sua vita brutta.