Solo l'infelicità è degli uomini, la disperazione è di Dio.— Gesualdo Bufalino
Solo l'infelicità è degli uomini, la disperazione è di Dio.
E se fossimo solo il Suo peccato originale, l'infrazione, la mela che non doveva mangiare?
Del resto, previdenza e follia in me han fatto sempre tutt'uno, né ho mai rinunziato all'impossibile con la debole scusa che era, appunto, impossibile.
I pregiudizi han più sugo, talvolta, dei giudizi.
Costa una fatica del diavolo conservare una buona opinione di sé. Chissà come fanno, certuni.
L'amore, nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione.
La nostra natura ci spinge a reggerci in piedi da soli, per quanto disperati possiamo essere.
La disperazione è la parte inferiore di qualcosa che, per affondare, deve prima arrampicarsi.
La disperazione è il dolore dei deboli.
Quelli che non sanno cosa sia soffrire possono essere orgogliosi e indipendenti... possono resistere agli oltraggi, o ricambiare le mortificazioni. Io non posso farlo. Io devo soffrire... mi devo disperare, e che tutti quelli che vogliono godere di questo siano i benvenuti.
La gente del ceto medio è disperata ormai e ciò può portare un uomo a crollare.
La creatività è la disperazione che mostra il suo lato migliore.
E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire.
La disperazione è il prezzo che si paga per l'autocoscienza.
Tutto ciò che è finito, è difettoso. E il difetto costituisce una delusione per il cuore, che anela all'assoluto. La delusione si allarga, diviene il sentimento di un gran vuoto... Non c'è nulla per cui valga la pena di esistere. Non c'è nulla, che sia degno che noi ce ne occupiamo.
Per quante volte un uomo può andare a fondo e rimanere vivo?