Come il mal non è senza la pena; così non è senza mercede il bene.
Amor che mai non giunca a fine, amore Dir non si dee, ma una continua pena.
Credo, che fu, come si dice appunto, la fallace fortuna a me nemica, che quanto più piacer ci arreca o gioia, tanto maggior dolor ne apporta poi.
Tenete questo fiasco pien di greco, E bevete una e due volte, e in un tratto Vi uscirà ogni dolor fuori del petto. Bevi Satiro mio, bevi, car Fauno, Che chi beve buon vin, senza Lete, Se ne beve l'obblio d'ogni dolor.
Beata quella vite, ond'è uscì fuore Così soave umore.
Ahi, quanto brevi sono i piacer nostri, quanto vicin' al riso è sempre il pianto!
Mi manca l'idealismo della gioventù, del tempo in cui esisteva ancora per me una chiara linea divisoria tra il bene e il male e credevo che fosse possibile agire sempre in accordo con princìpi inamovibili.
Il bene è di rado attraente, è mestieri ricordarsene.
L'uomo non può da se stesso decidere ciò che è buono e ciò che è cattivo , è rifiuto dello Spirito Santo.
Il bene, per me, può essere soltanto un'altra persona. Che cos'altro potrebbe essere?
Che mai farebbe il tuo bene se non esistesse il male, e come apparirebbe la terra se vi scomparissero le ombre?
Non farti vincere dal male ma vinci, con il bene, il male.
Nulla è bene o male, se non si pensa di fare bene o male.
Il male non è che una vanità: abbiamo l'orgoglio del bene e non disperiamo.
Non è necessario avere una religione per avere una morale. Perché se non si riesce a distinguere il bene dal male, quella che manca è la sensibilità, non la religione.
Uno si allontana completamente dal male, quando per amore di Dio comincia a non voler più peccare. Se invece fa ancora il bene per timore, non si è del tutto allontanato dal male; e pecca per questo, perché sarebbe disposto a peccare, se lo potesse fare impunemente.
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