I pesci del mare son destinati a chi se l'ha da mangiare.— Giovanni Verga
I pesci del mare son destinati a chi se l'ha da mangiare.
Chi cade nell'acqua è forza che si bagni.
Uomo povero ha i giorni lunghi.
Certuni non sanno star soli neppure in paradiso.
Mare bianco, scirocco in campo.
Né visita di morto senza riso, né sposalizio senza pianto.
Mia moglie gestisce i nostri figli, i nostri soldi, ecc. Solo i pesci rossi spettano a me.
La rete, che soleva pigliare li pesci, fu presa e portata via dal furor de' pesci.
Il pesce diventa colpevole quando inghiotte l'amo: proprietà altrui.
I pesci la seguono... gli uccelli la seguono... speriamo che anche qualche onorevole la segua!
Sono permessi tutti i pesci: grassi e magri, bianchi e azzurri, freschi, surgelati e conservati al naturale senza olio, affumicati ed essiccati.
Così come per saper suonare Chopin devi conoscere bene la musica per saper cucinare un pesce devi conoscere la qualità della sua carne.
Il mondo è meno di una lisca di pesce.
Chi prende l'abitudine di mangiare pesce piccolo non soffrirà di indigestione: non solo, il pesce piccolo rende l'intero corpo dell'uomo fecondo e vigoroso.
Nove decimi della tattica sono sicuri, e vengono appresi sui libri. Ma il decimo irrazionale è come il lampo del martin pescatore, che attraversa lo stagno, ed è questa la vera pietra di paragone dei generali.
I sogni sono come il pesce: o si consumano freschi, o avvelenano.