I pesci del mare son destinati a chi se l'ha da mangiare.— Giovanni Verga
I pesci del mare son destinati a chi se l'ha da mangiare.
Né visita di morto senza riso, né sposalizio senza pianto.
Chi comanda ha da dar conto.
Quando non c'è più olio il lume si spegne.
Carcere, malattie e necessità, si conosce l'amistà.
La fame fa uscire il lupo dal bosco.
Pesce da lenza, dì a tuo padre che lo saluto. Vai!
Baccalà. La mummia commestibile.
Tu osservi in un bassorilievo dei pesci, illustre opera di Fidia. Sommergili nell'acqua: nuoteranno.
Chi tace è sciocco, perché gli animali più sciocchi sono i pesci.
Maestro, vorrei sapere come vivono i pesci nel mare. "Come gli uomini sulla terra: i grandi si mangiano quelli piccoli".
Acqua? No grazie, i pesci ci fanno l'amore dentro.
Il mondo è meno di una lisca di pesce.
Dicono che non ho mai conseguito un'impresa. Perché forare il muro con un dito se c'è il trapano? Il Signore moltiplicò i pani e i pesci perché non aveva scelta, non per darsi delle arie.
Dio, sto cantando proprio come Bob Dylan! Devo avere un pesce in bocca.
Così come per saper suonare Chopin devi conoscere bene la musica per saper cucinare un pesce devi conoscere la qualità della sua carne.