A parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina.— Giulio Andreotti
A parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina.
Non attribuiamo i guai di Roma all'eccesso di popolazione. Quando i romani erano solo due, uno uccise l'altro.
L'ideale, per disponibilità di denaro, è di averne come nelle ricette mediche: q.b. (quanto basta).
Gli obiettori fiscali di coscienza sono molto più numerosi degli altri.
In Italia vi è un'onda di corsi e ricorsi che fa passare l'opinione pubblica media, e talvolta anche quella di cospicue personalità politiche, da una autarchia avvilente e incostruttiva a una vera e propria soggiacenza alle altrui esperienze e fenomenologie.
Se si elimina il vedersi, il parlarsi e lo stare insieme, si dissolve la passione amorosa.
Non basta parlare per avere la coscienza a posto: noi abbiamo un limite, noi siamo dei politici e la cosa più appropriata e garantita che noi possiamo fare è di lasciare libero corso alla giustizia.
La lingua è una geniale convenzione, le parole significano qualcosa solo perché siamo tutti d'accordo che ciò debbano significare.
La lotta alla miseria deve essere condotta dal Governo, mentre la ricerca della felicità deve essere lasciata all'iniziativa privata. In altre parole bisogna essere socialisti al vertice e liberi imprenditori alla base.
Non usate alcuna parola superflua, alcun aggettivo che non riveli qualcosa.
Amo molto parlare di niente. É l'unico argomento di cui so tutto.
Di ciò di cui non si può parlare, bisogna a poco a poco cessare di tacere.
Per milioni di anni il genere umano ha vissuto come gli animali. Poi è accaduto qualcosa che ha liberato la forza della nostra immaginazione. Abbiamo imparato a parlare.
Ascoltate il linguaggio del futuro. La parola scomparirà del tutto ed è così che si parleranno gli esseri umani!
Tu mi sorridestie mi parlasti di nientee io mi accorsiche era questoche aspettavo da tempo.