Tutti gli uomini riconoscono il diritto alla rivoluzione, quindi il diritto di rifiutare l'obbedienza, e d'opporre resistenza al governo, quando la sua tirannia o la sua inefficienza siano grandi ed intollerabili.
Qualsiasi uomo più giusto dei propri vicini costituisce già una maggioranza di uno.
La maggioranza degli uomini vive in quieta disperazione.
Pensate a quelle signore che si preparano all'ultimo giorno della loro vita tessendo cuscini da toilette per tema di tradire un interesse troppo vivo nel loro destino: quasi si potesse uccidere il tempo senza ferire l'eternità.
La nostra scienza insegna su come fare rilevamenti su un paese o condurre una nave, e non come governare la vita.
Noi dobbiamo imparare a risvegliarci ed a tenerci desti, non con l'aiuto di mezzi meccanici, ma tramite una infinita attesa dell'alba.
Dicono che noi rivoluzionari siamo romantici. Si è vero lo siamo in modo diverso, siamo quelli disposti a dare la vita per quello in cui crediamo.
Ogni movimento rivoluzionario è romantico, per definizione.
La rivoluzione è l'ispirazione frenetica della storia.
Per fare una frittata bisogna rompere delle uova.
La rivoluzione consiste nell'amare un uomo che ancora non esiste.
Non sono gli uomini che guidano la rivoluzione, è la rivoluzione che guida gli uomini.
Quelli che rendono impossibili le rivoluzioni pacifiche rendono le rivoluzioni violente inevitabili.
I rivoluzionari sono più formalisti dei conservatori.
Le rivoluzioni nascono dalla cima. Sono causate da ciò che vi è di marcio alla cima.
Rivoluzionario è chi non accetta il dato naturale e storico e vuole cambiarlo.
Login in corso...