La rivoluzione è l'ispirazione frenetica della storia.
In una battaglia vince colui che ha fermamente deciso di vincere.
Capì che, non solo ella gli era vicina, ma che ora non sapeva più dove finiva lei e dove cominciava lui.
Tu sei quel che tu chiami la tua vita, tu sei un temporaneo, casuale concatenamento di particelle.
Che terribile errore del nostro mondo, pensare che la fatica, il lavoro sia una virtù. Né l'uno né l'altra, ma piuttosto un vizio. Cristo non lavorava.
Se le persone viziose sono tutte quante collegate tra loro e appunto perciò costituiscono una forza, allora basterà che le persone oneste facciano anche loro altrettanto. È così semplice.
La rivoluzione ha come obiettivo delle nuove istituzioni. La rivolta ci porta a non lasciarci più amministrare ma ad amministrare da soli. La rivolta non attende le meraviglie delle istituzioni future. Essa è una lotta contro ciò che esiste. Una volta riuscita, ciò che esiste crolla da solo.
La rivoluzione deve essere permanente.
I rivoluzionari sono più formalisti dei conservatori.
La rivoluzione la intendo come una forza propulsiva, come il convergere di alcune situazioni storiche che determinano l'esplosione di tutte le valvole di sicurezza. La rivoluzione è un avvenimento che cambia il mondo.
Le rivoluzioni sono paragonabili ai letami più ributtanti che promuovono la crescita dei più bei vegetabili.
Non si può fare una rivoluzione portando i guanti di seta.
Per fare una frittata bisogna rompere delle uova.
La rivoluzione del mondo, passa attraverso la rivoluzione dell'individuo.
Rivoluzione. In campo politico viene così chiamato il brusco passaggio da una forma a un'altra di malgoverno.
In tempi di rivoluzione un soldato non deve mai disperare di nulla quando ha perseveranza e coraggio.