Il male nasce sempre dove l'amore non basta.— Hermann Hesse
Il male nasce sempre dove l'amore non basta.
L'inglese è l'unico europeo capace di vivere a contatto con popoli primitivi senza rendersi ridicolo.
La malinconia ha questo di diabolico, che non solo ti fa ammalare, ma ti monta la testa e ti rende miope o addirittura superbo.
L'eccessivo valore che diamo ai minuti, la fretta, che sta alla base del nostro vivere, è senza dubbio il peggior nemico del piacere.
Per tutti, anche per i più fortunati, l'amore comincia necessariamente con una sconfitta.
Era proprio così: anche le cose tristi passavano, anche i dolori, le disperazioni, come le gioie, impallidivano, perdevano la loro profondità e il loro valore, fin che veniva un momento in cui non ci si poteva più ricordare cos'era stato a far tanto male. Anche i dolori sfiorivano ed appassivano.
Sono in migliaia ad accanirsi contro le ramificazioni del male, ma solo uno a colpirne la radice.
L'erbaccia è una pianta di cui non sono state ancora scoperte le virtù.
Il male non cresce mai così bene come quando ha un ideale davanti a sé.
Il bene è positivo. Il male è puramente privativo, non assoluto: è come il freddo, che è la privazione del caldo. Tutto il male non è che morte o non-entità. La benevolenza è assoluta e reale.
In fondo è facile sopportare i propri mali, basta un po' di forza d'animo; i mali insopportabili sono quelli, spesso apparentemente ingiusti, che toccano agli altri.
Mai si fa il male così a fondo e così allegramente quando lo si fa per obbligo di coscienza.
I mali incerti sono quelli che ci tormentano di più.
Non di rado i grandi mali hanno sui meno grandi almeno questo vantaggio, che persuadono la rassegnazione.
A chi tende a far male non mancheranno mai occasioni.
Se devo scegliere tra due mali, preferisco sempre prendere quello che non ho mai provato.