L'età dell'uomo, vista dal di dentro, è eterna giovinezza.— Hugo von Hofmannsthal
L'età dell'uomo, vista dal di dentro, è eterna giovinezza.
Il peggiore stile nasce quando si imita qualcosa e allo stesso tempo si tiene a far sapere che ci si sente superiori a ciò che si è imitato.
Una certa dose d'orgoglio è un utile ingrediente del genio.
La morte stessa non è, per chi vi rifletta, cosa così seria come il matrimonio.
La gioia richiede più abbandono, più coraggio che non il dolore. Abbandonarsi alla gioia significa appunto sfidare il buio, l'ignoto.
Il presente è il lato assolutamente doloroso dell'esistenza, ma soltanto provvisorio.
Che età felice quando un uomo può essere inattivo impunemente.
Si diventa giovani a sessant'anni. Sfortunatamente, è troppo tardi.
I quarant'anni sono la vecchiaia della giovinezza, ma i cinquant'anni sono la giovinezza della vecchiaia.
Un uomo di sessanta può certi giorni sentirsi giovane. Una donna non vi riesce più nemmeno a cinquanta.
La giovinezza è uno sproposito; la virilità, una lotta; la vecchiaia, un rimpianto.
Il segreto è superare gli ottanta. Dopo è una passeggiata.
I giovani hanno timori esagerati, i vecchi fiducie eccessive.
Quando ci si preoccupa della propria età è un segno che non si hanno vere preoccupazioni.
Un uomo ha l'età della donna che ha per le mani.