Non posso rinascere se prima non muoio, e la morte mi ripugna.— Jean Cardonnel
Non posso rinascere se prima non muoio, e la morte mi ripugna.
Le lacrime consumano il cuore di pietra e rivelano il cuore di carne.
Chi è il nostro prossimo? Colui che è vicino a noi, ma che non abbiamo ancora mai notato, che aspetta da noi il gesto di fiducia, di stima, di amicizia.
Se mi interesso prima a me, il massimo che io possa conseguire, abbracciare nella mia considerazione, nel mio amore, è la patria.
Le lacrime distruggono il nostro essere artificiale e ci rivelano ciò che siamo.
Cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti.
O morte io son quel cervo che divorano i cani La morte eiacula sangue.
Per la morte non c'è spazio, ma le vite volano e si aggiungono alle stelle nell'alto cielo.
Un confessore si recò da un moribondo e gli disse: «Vengo a esortarvi a morire in pace». L'altro rispose: «E io vi esorto a lasciarmi morire in pace».
La severa uguaglianza della morte ridarà a ciascuno il suo: la codardia della attossicata calunnia compagna infesta della vita rifugge dalla maestà dei sepolcri.
Pochi uomini desiderano veramente di morire; ma infiniti vorrebbero non esser mai nati.
I morti hanno paura dei vivi. Ma i vivi, che non lo sanno, temono i morti.
Di fronte a se stesso ognuno è immortale; può sapere che sta per morire, ma non potrà mai sapere che è morto.
La natura ci destinò per medicina di tutti i mali la morte.
È impossibile sperimentare la propria morte oggettivamente e continuare a cantare una melodia.