Non posso rinascere se prima non muoio, e la morte mi ripugna.— Jean Cardonnel
Non posso rinascere se prima non muoio, e la morte mi ripugna.
Niente diminuisce, niente deperisce tanto quanto i beni che l'uomo si ostina a conservare.
Le lacrime distruggono il nostro essere artificiale e ci rivelano ciò che siamo.
Se mi interesso prima a me, il massimo che io possa conseguire, abbracciare nella mia considerazione, nel mio amore, è la patria.
Soltanto le lacrime hanno il potere di rimuovere il nostro essere fin nelle sue profondità.
Quando gli uomini condividono il pane condividono la loro amicizia.
Giù, giù, in fondo al cuore, non crediamo alla nostra estinzione; in qualche modo ci aspettiamo di essere presenti, a osservare quello che succederà ai posteri.
Vista positivamente, la morte è una delle poche cose che si possono fare facilmente restando distesi.
La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere.
La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi.
Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te.
La morte è come un pescatore che pigli il pesce nella rete e per un po' lo lascia in acqua; il pesce nuota ancora, ma ha tutt'intorno la rete, e il pescatore lo tirerà su, quando gli sembrerà opportuno.
Molte persone muoiono a venticinque anni e non vengono sepolti fino a quando non ne hanno settantacinque.
Non penso alla morte, ma accetto il fatto che sia parte del gioco.
Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi sa di morire e vorrebbe vivere.
Muore giovane chi è caro agli dei.