L'uomo è ciò che egli fa per essere.
Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche.
Una volta che ascolti i dettagli della vittoria, è difficile distinguerla dalla sconfitta.
Già morta, già cosa, quando ancora dobbiamo viverla, la nostra epoca è sola nella storia e codesta solitudine storica influisce fin sulle nostre percezioni: ciò che noi vediamo "non ci sarà più"; si riderà delle nostre ignoranze, ci si indignerà delle nostre colpe. Quale risorsa ci rimane?
Dio è il Silenzio, Dio è l'Assenza, Dio è la Solitudine degli uomini.
Quando Dio tace, gli si può far dire quello che si vuole.
L'uomo si reputa migliore, aborrendo gli altri.
Se l'uomo può dimenticare o rifiutare Dio, Dio però non si stanca di chiamare ogni uomo a cercarlo perché viva e trovi la felicità.
Un uomo è insieme giudice e parte in causa della sua realtà, e si ignora nella misura stessa in cui si conosce.
La donna che scrive mi dà, quasi sempre, lo stesso fastidio dell'uomo che cucina.
L'uomo è l'opera più brutta di Dio, e che soltanto ad un pazzo può venire in mente di prodigare le cure della medicina ad una razza che sarebbe meglio sterminare!
L'uomo si comporta come un virus; quando ha il controllo di un nuovo ambiente, lo replica e poi lo distrugge.
La parola è stata data all'uomo per nascondere i propri pensieri.
L'uomo è ciò che mangia.
L'uomo è creatura siffattamente mirabile che non puoi mai enumerarne tutte le virtù d'un sol fiato e, più lo scruti, più cose singolari discopri - e il descriverle non avrebbe mai fine.
Nel mondo c'è quanto basta per le necessità dell'uomo, ma non per la sua avidità.