Dai un dito a un critico e questo scriverà una commedia.
La sua lenta parola aveva armonie non di pensiero ma di comprensione al di là del pensiero.
Nell'anima degli affamati i semi del furore sono diventati acini, e gli acini grappoli ormai pronti per la vendemmia.
Vale la pena esser buoni e generosi. Non soltanto in Cielo uno si guadagna la ricompensa, ma anche qui sulla terra.
Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.
Gli insetti pungono non per cattiveria ma perché vogliono vivere anche loro; lo stesso è dei critici: vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore.
Che sciocca occupazione quella d'impedirci di provare un piacere o farci arrossire di quello che abbiamo provato! È l'occupazione del critico.
La malignità è lo spirito della critica, e la critica è l'origine del progresso e della civiltà.
Il cattivo critico critica il poeta, non la poesia.
Ascolta i critici anche quando non sono giusti, resisti loro anche se lo sono.
Un critico è un tizio che conosce la strada ma non sa guidare.
Ormai stanno scomparendo i lettori, nel senso ingenuo della parola, giacché tutti sono critici potenziali.
Il critico è colui che sa trasformare in una nuova foggia o in un materiale nuovo le impressioni da lui riportate intorno alle cose belle.
Le critiche che rivolgiamo alle persone amate ce le allontanano sempre un pò. Non bisogna toccare gli idoli; la doratura può restarci sulle dita.
Dove comincia la critica cessa la creatività, così come quando si fanno troppi inventari vuol dire che la produzione ristagna.