Il mare è un antico idioma che non riesco a decifrare.
L'arte vuol sempre irrealtà visibili.
L'idea di un Dio, un essere onnisciente, onnipotente, e che inoltre ci ama, è una delle più azzardate creazioni della letteratura fantastica.
Stampando una notizia in grandi lettere, la gente pensa che sia indiscutibilmente vera.
La morte è un'usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare.
La gloria è una forma d'incomprensione, forse la peggiore.
Come il mare che resta sempre immobile per quanto agitata ne sia la superficie, l'espressione delle figure greche, per quanto agitate da passioni, mostra sempre un'anima grande e posata.
Ci si deve liberare della speranza che il mare possa mai riposare. Dobbiamo imparare a navigare in venti forti.
Il mare non parlava per frasi ma per versi.
Chi sono io?... Chi sono!... Tutto tace.... Il mare ha coscienza di questa sua poesia? e il cielo?...
Essere giovani vuol dire tenere aperto l'oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro.
Domani torneremo a navigare l'immenso mare.
Il fiume è dentro di noi, il mare tutto intorno a noi.
Dobbiamo liberarci dalla speranza che il mare esisterà per sempre. Dobbiamo imparare a navigare nel vento.
Chi ha roba in mare non ha nulla.
Fidati del tuo cuore se il mare prende fuoco - e vivi per amore anche se le stelle camminano all'indietro.