Il mare è un antico idioma che non riesco a decifrare.— Jorge Luis Borges
Il mare è un antico idioma che non riesco a decifrare.
Essere immortale è cosa da poco: tranne l'uomo, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte; la cosa divina, terribile, incomprensibile, è sapersi immortali.
Ho scritto molto su Dio, ma in fin dei conti non so se credo in Dio. Io non capisco come alcuni facciano ad affermare che Dio sia datore di immortalità, io non riesco a credere in un Dio immortale.
La meno perspicace fra le passioni: il patriottismo.
La felicità è il fine di se stessa.
Finchè dura il pentimento, dura la colpa.
Non puoi attraversare il mare semplicemente stando fermo e fissando le onde.
C'è il mare, d'accordo, ma il mare è poi sempre quello, sempre uguale, mare fino all'orizzonte, se va bene ci passa una nave, non è che sia poi la fine del mondo.
Se fossi veramente dentro l'anima mia, allora sì che udir potrei, nel mio silenzio il mare calmo della sera.
Ha l'uomo quattro cose che non servono nel mare: ancora, timone e remi, e paura di naufragare.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare.
Il mare spesso parla con parole lontane, dice cose che nessuno sa. Soltanto quelli che conoscono l'amore possono apprendere la lezione dalle onde, che hanno il movimento del cuore.
Sotto l'azzurro fitto del cielo qualche uccello di mare se ne va; né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto "più in là".
Il mare è l'acqua più pura e più impura: per i pesci essa è potabile e conserva loro la vita, per gli uomini essa è imbevibile e esiziale.
Soltanto la musica è all'altezza del mare.
Guardo le stelle sul mare. Oh, le stelle sono d'acqua, gocce d'acqua. Guardo le stelle sul mio cuore. Le stelle sono di aroma! grani d'aroma. Guardo la terra piena d'ombra.