Un uomo si giudica dai suoi nemici non meno che dai suoi amici.
La mente dell'uomo è capace di qualsiasi cosa - poiché dentro di essa vi è ogni cosa, non solo tutto il passato ma anche tutto il futuro.
La vera vita di un uomo è quella che gli viene accordata nel pensiero degli altri uomini, per rispetto o per amore.
Un'opera che aspiri, per quanto umilmente, alla condizione di arte, dovrebbe portare in ogni riga la propria giustificazione.
È solo quando le attività che ci vengono assegnate sembrano per fortunata coincidenza obbedire alla vera sostanza del nostro temperamento che riusciamo ad assaporare il conforto di un autoinganno completo.
L'abitudine di riflettere profondamente è la più perniciosa fra tutte le abitudini perse dall'uomo.
Il crimine più grande: giudicare.
Ciò che l'uomo sopporta più difficilmente è di essere giudicato. Di qui l'attaccamento alla madre o all'amante accecata, di qui anche l'amore per le bestie.
Non si possono giudicare gli uomini dal volto: essi si conoscono bene solo alla prova.
Non si può giudicare il carattere di un uomo né condannare il suo comportamento se non si conosce lo stato del suo portafoglio.
È proprio perché uno non sa fare una cosa, che ne è il miglior giudice.
Le cose grandi vanno giudicate con animo grande, altrimenti si finisce per vedere in esse i didetti che sono in noi.
L'uomo giudica tutto dal minuto presente, senza comprendere che giudica solo un minuto: il minuto presente.
Non giudicare le persone dai loro errori, ma dalla loro voglia di rimediare.
Quando si è troppo giovani non si può giudicare bene, e neppure quando si è troppo vecchi.
Non bisogna giudicare gli uomini dalle loro amicizie: Giuda frequentava persone irreprensibili!