Essere felici vuol dire essere invidiati. Ora c'è sempre qualcuno che ci invidia. Si tratta di scoprirlo.— Jules Renard
Essere felici vuol dire essere invidiati. Ora c'è sempre qualcuno che ci invidia. Si tratta di scoprirlo.
La pigrizia non è altro che l'abitudine di riposarsi prima di essere stanchi.
Se pensassimo a tutte le fortune che abbiamo avuto senza meritarle non oseremmo più lamentarci.
Se da una discussione potesse venir fuori la minima verità, si discuterebbe meno. Niente di più deprimente dell'intendersi: non si ha più nulla da dirsi.
Bisogna dire la verità, almeno qualche volta, tanto per essere creduti il giorno in cui mentiremo.
Ci sono scrittori che non si riconoscono, come se non avessero il naso in mezzo alla faccia.
Essere felici è essere invidiati. Ebbene, c'è sempre qualcuno che c'invidia. Si tratta di conoscerlo.
Se non riesci a odiare e a invidiare gli altri, essi ti odieranno e ti invidieranno per questo.
Ogni qual volta che un amico ha successo una piccola parte di me muore.
Ho sempre vinto l'invidia, la vigliaccheria e la malvagità coprendole di maestosa invisibilità e di appariscente indifferenza.
Guardatevi da coloro che si indignano con facilità dal momento che l'indignazione è separata dalla indegnità solo attraverso il velo sottile dell'invidia.
L'invidia è il sintomo della mancanza di apprezzamento del proprio valore di unicità e di autostima. Ognuno di noi ha qualcosa da dare che nessun altro ha.
L'invidia ha gli occhi e la fortuna è cieca.
Il vero amico non è colui che è solidale nella disgrazia, ma quello che sopporta il tuo successo.
L'invidia è una terribile fonte di infelicità per moltissima gente.
L'effetto dell'invidia non è un desiderio di possedere quella cosa, quanto piuttosto che gli altri non la possiedano.