Ci sono storie che hanno bisogno di buio e silenzio. Solo dopo tanto tempo, come alcuni vini, potranno essere raccontate.
— Luca Bianchini
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La nostra interpretazione
Alcune vicende della vita non possono essere affrontate alla luce del giorno, né condivise nell’immediatezza degli eventi. Restano sospese, sepolte nel silenzio, come se avessero bisogno di un tempo di decantazione per trovare forma e parole adeguate. Sono storie legate a sentimenti profondi, a volte spezzati o non ricambiati, che provocano ferite difficili da esporre. Nel buio si custodiscono le emozioni più vulnerabili: il rimpianto, il dolore, la nostalgia, ma anche l’affetto che non è riuscito a compiersi. Il silenzio diventa una protezione, un modo per permettere alle emozioni di assestarsi senza il giudizio degli altri. Col passare degli anni, ciò che era troppo intenso o confuso si chiarisce, proprio come un vino che matura e migliora, acquistando complessità e equilibrio. Solo allora diventa possibile dare un senso a ciò che è accaduto, trasformare la sofferenza in racconto, e il ricordo in qualcosa che può essere condiviso, senza che ferisca allo stesso modo di prima.