Certe abitudini si possono più facilmente troncare che moderare.
Primo segno di un animo equilibrato è la capacità di starsene tranquilli in un posto e in compagnia di sé stessi.
L'utilità dà la misura del necessario: ma il superfluo in che modo si può misurarlo?
A volte domandiamo insistentemente cose che rifiuteremmo se qualcuno ce le offrisse.
Godi dei piaceri presenti in modo da non danneggiare quelli futuri.
Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama!
L'abito è grande maestro, ma di per sé insufficiente, se non vi si aggiunga la ragione pensata e la volontà di quello a che l'uomo si viene abituando.
A nulla ci si abitua tanto presto che le cattive abitudini.
Non nella novità, ma nell'abitudine troviamo i piaceri più grandi.
L'abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose.
L'abitudine di veder sempre una faccia di donna ha per effetto di farla trovar bella.
La costanza di un'abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità.
Le vecchie abitudini, anche se cattive, turbano meno delle cose nuove e inconsuete. Tuttavia, talvolta è necessario cambiare, passando gradualmente alle cose inconsuete.
L'abitudine si vince con l'abitudine.
L'abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza, e quando scopriamo d'averla addosso ogni fibra di noi s'è adeguata, ogni gesto s'è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.
L'abitudine è una grande sordina.
Login in corso...