Ogni crudeltà nasce da durezza di cuore e debolezza.— Lucio Anneo Seneca
Ogni crudeltà nasce da durezza di cuore e debolezza.
Certe cose proprio per questo sono meno da temere, perché fanno molta paura. Nessun male è grande se è l'ultimo.
Una grande fortuna è una grande schiavitù.
Le proprie forze non si apprendono se non sperimentandole.
Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata.
Se il corpo non assolve più le sue funzioni, non è meglio liberare l'anima dalle sue sofferenze? E forse bisogna agire un po' prima del dovuto perché, arrivato il momento, non ci si trovi nell'impossibilità di farlo; il pericolo di vivere male è maggiore del pericolo di morire presto.
Il disperare aggrava non soltanto la nostra miseria ma anche la nostra debolezza.
Le anime degli uomini indecisi e con obiettivi flebili sono i cimiteri delle buone intenzioni.
La forza della critica risiede nella debolezza della cosa criticata.
La debolezza degli arti dei bambini piccoli è innocente, non le loro anime.
Ci vuole un grande coraggio per dimostrarsi deboli.
Anche il debole vince il forte nelle cose giuste.
Oggi c'è più ricchezza ma meno forza; nessuna idea sa unire i cuori: tutto è rilasciato, rammollito, sfatto. Tutti noi, tutti noi siamo sfatti!
Le avversità non rendono l'uomo debole ma mostrano la forza che ha.
La più grandiosa debolezza dell'uomo è la compassione.
Sono convinta che per mostrare la propria fragilità ci voglia una gran forza. Tutti sono capaci di affrontare la vita con una pellaccia dura da bisonte, chiudendosi in se stessi. È più difficile, invece, rimanere aperti e disponibili.