I vizi di molta gente rimangono nascosti perché sono deboli; quando avranno forze sufficienti, la loro audacia sarà pari a quella dei vizi che la prosperità ha reso già manifesti.

— Lucio Anneo Seneca
0
DebolezzaAudacia

Altre frasi di Lucio Anneo Seneca

Curan la fama i più, pochi l'onore.
— Lucio Anneo Seneca
Non dobbiamo possedere nulla che procuri un grande guadagno a chi voglia sottrarcelo.
— Lucio Anneo Seneca
Un grande amore si permette delle deroghe al buon senso.
— Lucio Anneo Seneca
Questo è l'unico motivo per cui non possiamo lagnarci della vita: essa non trattiene nessuno.
— Lucio Anneo Seneca
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
— Lucio Anneo Seneca
Tutte le frasi di Lucio Anneo Seneca

Altre citazioni sugli stessi argomenti

Tu sarai amato, il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza senza che l'altro se ne serva per affermare la sua forza.
— Guillaume Musso
Le menti deboli e timide... considerano l'uso di misure dilatatorie e ambigue come lo sforzo più ammirevole di consumata prudenza.
— Edward Gibbon
Proteggere gli animali contro la crudeltà degli uomini, dar loro da mangiare se hanno fame, da bere se hanno sete, correre in loro aiuto se estenuati da fatica o malattia, questa è la più bella virtù del forte verso il debole.
— Giuseppe Garibaldi
I deboli sono carne da macello da usare quando servono a mettere in crisi il potere avverso e da sacrificare quando non servono più.
— Umberto Eco
Nella vita è più facile influenzare i caratteri forti di quelli deboli.
— Margot Asquith
Diciassette anni di vita non forniscono una corazza abbastanza resistente contro la disperazione.
— Ursula Kroeber Le Guin
Sono un debole, ho la forza di volontà di un sorcio davanti al formaggio.
— Jeff Bridges
La debolezza è più opposta alla virtù di quanto non lo sia il vizio.
— François de La Rochefoucauld
Anche le debolezze e le follie degli altri uomini possono essere istruttive.
— Michel de Montaigne
La mia indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza.
— Pier Paolo Pasolini