É più facile rinunciare ad un sentimento che perdere un'abitudine.— Marcel Proust
É più facile rinunciare ad un sentimento che perdere un'abitudine.
La lode più alta a Dio è nella negazione dell'ateo che ritiene la creazione tanto perfetta da poter fare a meno di un creatore.
Malgrado tutto, i letterati rimangono persone di qualità intellettuale, e ignorare certi libri, certe peculiarità della scienza letteraria, resterà sempre, quand'anche si tratti di un uomo di genio, un segno di rozzezza intellettuale.
Il mondo in cui si vive durante il sonno è talmente diverso, che quelli che faticano a prender sonno cercano prima di tutto di uscire dal nostro.
Noi diciamo la morte per semplificare, ma ce ne sono quasi quante le persone.
Le prime apparizioni che fa nella nostra esistenza un essere destinato a incontrare più tardi il nostro favore assumono retrospettivamente ai nostri occhi un valore di avvertimento, di presagio.
L'abitudine è l'abitudine, e nessun uomo può buttarla dalla finestra; se mai la si può sospingere giù per le scale, un gradino alla volta.
L'abito è grande maestro, ma di per sé insufficiente, se non vi si aggiunga la ragione pensata e la volontà di quello a che l'uomo si viene abituando.
Prendere un'abitudine è cominciare a cessare di essere.
Si fa l'abitudine a tutto, anche al continuo peggioramento di ciò che già era ai limiti della sopportazione.
A nulla ci si abitua tanto presto che le cattive abitudini.
Le vecchie abitudini, anche se cattive, turbano meno delle cose nuove e inconsuete. Tuttavia, talvolta è necessario cambiare, passando gradualmente alle cose inconsuete.
Nulla di ciò che è per natura può assumere abitudini ad essa contrarie: per esempio, la pietra che per natura si porta verso il basso non può abituarsi a portarsi verso l'alto, neppure se si volesse abituarla gettandola in alto infinite volte.
Certe abitudini si possono più facilmente troncare che moderare.
Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendo.
La natura sbaglia raramente, l'abitudine spesso.