Dovremmo scegliere i nostri governanti guardando le loro biblioteche.— Mauro Corona
Dovremmo scegliere i nostri governanti guardando le loro biblioteche.
Se voleva far cantare gli strumenti con voce speciale, unica e non ripetibile nei secoli, doveva tagliare il legname quando cantava.
Abbiamo talmente terrore delle disfatte che quelle bugie, all'inizio pateticamente campate per salvare la faccia, piano piano il nostro cervello le elabora, le fa sue, le modifica fino a farle diventare verosimili.
Vedeva i loro volti scolpiti con l'accetta, rifiniti a pennato, tostati dal sole, forti di fatiche, segnati da lavori pesanti. Erano uomini sereni. Forse anche in pace.
L'arte deve stare fuori dalla politica e ancor di più l'artista.
Usciva mezzo addormentato dal lenzuolo rosa dell'alba e si stendeva sulle punte dei monti circostanti.
Chi insegna che non la ragione, ma l'amore sentimentale deve governare, apre la strada a coloro che governano con l'odio.
Quando gli uomini controlleranno i governi, gli uomini non avranno bisogno dei governi; fino ad allora siamo fregati.
Esistono governi per i quali niente è sacro.
Se la legalità è l'essenza del governo non tirannico e l'illegalità quella della tirannide, il terrore è l'essenza del potere totalitario.
Ogni persona decente si vergogna del governo sotto il quale vive.
La base del nostro sistema politico è il diritto della gente di fare e di cambiare la costituzione del loro governo.
Lavoro eterno. Paga il governo!
La necessità di prendere sul serio i valori sui quali basano la loro fiducia o sfiducia in coloro che li governano è il principio della democrazia, grazie al quale si può influire su coloro che prendono le decisioni.
Il governo è, nell'ipotesi migliore, solo un espediente; ma la maggior parte dei governi sono di solito espedienti inutili, e tutti i governi sono tali di quando in quando.
Qual è il miglior governo? Quello che ci insegna a governarci da soli.