Noi dovremmo piangere per gli uomini alla loro nascita, non alla loro morte.
Una nobile fierezza si addice alle persone che hanno grandi talenti.
Le leggi non devono accordarsi al principio di ciascun governo, meno di quei che si accordino con la sua natura.
Non ci si può convincere che Dio, il quale è un essere molto saggio, abbia posto un'anima, e soprattutto un'anima buona, in un corpo tanto nero.
L'educazione consiste nel darci delle idee, la buona educazione nel metterle in proporzione.
L'avarizia. È così sciocca che non sa neppure contare.
Le persone più vitali sono quelle che hanno maggior terrore della morte, e perciò costrette a sfuggirla e a rimuoverne l'incubo moltiplicano gli atti di vita e collocano in essi il senso del quale hanno bisogno.
Darei la vita per non morire.
Per me la morte non è una cosa spaventosa. Vivere è invece una maledizione.
Vivo alla morte, ma morto alla vita.
La morte naturale non esiste: ogni morte è un assassinio. E se non si urla, vuol dire che si acconsente.
Come il sole la nebbia, così il pensier della morte fuga e discioglie ogni cupidigia, ogn'invidia, ogni odio.
Gli anni più belli della vita li aspetteremo fino alla morte.
Ognuno deve morire, è vero, ma io ho sempre pensato che sarebbe stata fatta un'eccezione nel mio caso. E ora, che succede?
Quando abbiamo imparato a vivere, moriamo.
I morti non soffrono di essere morti e i vivi non soffrono se non perché vivono.
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