Una testa senza memoria è una piazzaforte senza guarnigione.
Vi è nulla che tanto invilisca una nazione quanto il dispotismo religioso.
L'incertezza è penosa per tutti i popoli e per tutti gli uomini.
Siamo forti quando siamo risoluti e pronti a morire.
Non vi può essere Stato politico fisso quando non vi è un corpo insegnante che professi principii politici fissi.
È meglio avere un nemico conosciuto che un amico forzato.
Niente aiuta a vivere come la cattiva memoria.
La memoria dice sempre troppo o troppo poco.
"Ho fatto questo" dice la mia memoria. "Non posso aver fatto questo" dice il mio orgoglio e resta irremovibile. Alla fine, è la memoria a cedere.
Il vantaggio della cattiva memoria è che si gode parecchie volte delle stesse cose per la prima volta.
La memoria è lo scriba dell'anima.
La memoria è tesoro e custode di tutte le cose.
La memoria è un essere capriccioso e bizzarro, paragonabile a una giovane ragazza: ora rifiuta in modo del tutto inaspettato ciò che ha dato cento volte, e poi, quando non ci si pensa più, ce lo porta da sé.
La scuola quasi sempre non premia le persone intelligenti, piuttosto quelle con buona memoria. Avere buona memoria non significa essere intelligenti.
La memoria della maggior parte degli uomini è un cimitero abbandonato, dove giacciono senza onori i morti che essi hanno cessato di amare.
È una ben povera memoria quella che funziona solo all'indietro.