Una testa senza memoria è una piazzaforte senza guarnigione.— Napoleone Bonaparte
Una testa senza memoria è una piazzaforte senza guarnigione.
Dal sublime al ridicolo c'è soltanto un passo.
Un padre deve sempre dividere il suo pane coi figli, in qualsiasi fortuna egli si trovi.
L'onore di un sovrano non deve mai essere in contraddizione con la felicità del suo paese.
Gli uomini hanno un cuore, le leggi non l'hanno.
Ho portato il mondo sulle mie spalle, e questo mestiere, dopotutto, non lascia che stanchezza.
La memoria è un valore fondamentale; non è nostalgia del passato, bensì difesa e salvataggio della vita, senso del presente di ogni esistenza e di ogni valore.
La memoria diminuisce se non la tieni in esercizio.
Nel cogliere il frutto della memoria si corre il rischio di sciuparne il fiore.
A che giovano le memorie? Di noi muore la miglior parte, e non c'è memoria che possa resuscitarla.
La nostra memoria allontana o avvicina i fatti, li arricchisce o li impoverisce, e li trasforma per farli rivivere. La memoria non è una raccolta di documenti depositati in buon ordine: essa vive e cambia, avvicina i pezzi spenti per farne di nuovo scaturire la fiamma.
La memoria non fa un film, la memoria fotografa.
Nulla apre gli occhi della memoria come una canzone.
Spesso dalle intenzioni sue l'uomo è sviato. Tutti i nostri propositi dipendono dalla memoria: se nascendo quindi sono robusti, poi si indeboliscono. Acerbo il frutto sta ben saldo al ramo; maturo, da sé cade, senza scuoterlo.
V'hanno momenti nella vita, la cui rimembranza, sebben lontana, continua a vivere ed ingigantirsi per così dire nella memoria, e per quanto strani siano gli eventi della vita, quella rimembranza conserva il posto che vi ha preso.
"Ho fatto questo" dice la mia memoria. "Non posso aver fatto questo" dice il mio orgoglio e resta irremovibile. Alla fine, è la memoria a cedere.