La memoria dice sempre troppo o troppo poco.— Marguerite Yourcenar
La memoria dice sempre troppo o troppo poco.
M'importava assai poco che l'accordo ottenuto fosse esteriore, imposto, probabilmente temporaneo; sapevo che il bene e il male sono una questione d'abitudine, che il temporaneo si prolunga, che le cose esterne penetrano all'interno, e che la maschera, a lungo andare, diventa il volto.
Credo che in ogni vita ci siano periodi in cui un uomo esiste realmente, e altri in cui egli non è che un agglomerato di responsabilità, di fatiche e, per le teste deboli, di vanità.
Le città portano le stigmate del passare del tempo, occasionalmente le promesse delle epoche future.
Io non mi ucciderò. Si dimenticano così in fretta i morti.
La morte non è forse altro che la nascita di un'anima.
Nel cogliere il frutto della memoria si corre il rischio di sciuparne il fiore.
I creditori hanno miglior memoria dei debitori.
La memoria è tesoro e custode di tutte le cose.
Nel paese della memoria il tempo è sempre ora.
La maggior parte della gente che ho conosciuto è la dolente e inaccettabile memoria di una scissione, memoria sepolta viva e che si cerca di tenere giù finché si può.
Non perdere la testa e la memoria è obbligo di tutti.
La memoria è un valore fondamentale; non è nostalgia del passato, bensì difesa e salvataggio della vita, senso del presente di ogni esistenza e di ogni valore.
La memoria diminuisce se non la tieni in esercizio.
La scuola quasi sempre non premia le persone intelligenti, piuttosto quelle con buona memoria. Avere buona memoria non significa essere intelligenti.
Spesso dalle intenzioni sue l'uomo è sviato. Tutti i nostri propositi dipendono dalla memoria: se nascendo quindi sono robusti, poi si indeboliscono. Acerbo il frutto sta ben saldo al ramo; maturo, da sé cade, senza scuoterlo.