Nel cogliere il frutto della memoria si corre il rischio di sciuparne il fiore.— Joseph Conrad
Nel cogliere il frutto della memoria si corre il rischio di sciuparne il fiore.
Erano due individui perfettamente insignificanti e senza capacità, la cui esistenza è resa possibile solo grazie alla elevata organizzazione delle moltitudini incivilite.
Un'opera che aspiri, per quanto umilmente, alla condizione di arte, dovrebbe portare in ogni riga la propria giustificazione.
Il lavoro non mi piace - non piace a nessuno - ma mi piace quello che c'è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi. La propria realtà - per se stesso, non per gli altri - ciò che nessun altro potrà mai conoscere.
È privilegio della prima gioventù vivere d'anticipo sul tempo a venire, in un flusso ininterrotto di belle speranze che non conosce soste o attimi di riflessione.
È solo quando le attività che ci vengono assegnate sembrano per fortunata coincidenza obbedire alla vera sostanza del nostro temperamento che riusciamo ad assaporare il conforto di un autoinganno completo.
La maggior parte della gente che ho conosciuto è la dolente e inaccettabile memoria di una scissione, memoria sepolta viva e che si cerca di tenere giù finché si può.
La memoria non fa un film, la memoria fotografa.
Dio ci ha donato la memoria, così possiamo avere le rose anche a dicembre.
La memoria è tesoro e custode di tutte le cose.
Il vantaggio della cattiva memoria è che si gode parecchie volte delle stesse cose per la prima volta.
Non perdere la testa e la memoria è obbligo di tutti.
Nulla apre gli occhi della memoria come una canzone.
La memoria diminuisce se non la tieni in esercizio.
La memoria della maggior parte degli uomini è un cimitero abbandonato, dove giacciono senza onori i morti che essi hanno cessato di amare.
La memoria dice sempre troppo o troppo poco.