La fame viene e passa, ma la dignità una volta persa non torna piú.— Nicolai Lilin
La fame viene e passa, ma la dignità una volta persa non torna piú.
Bisognava rispettare tutti gli esseri viventi, categoria in cui non rientravano i poliziotti, la gente legata al governo, i bancari, gli usurai e tutti coloro che avevano tra le mani il potere del denaro e sfruttavano le persone semplici.
Gli uomini nascono felici, però si autoconvincono che la felicità è qualcosa che devono trovare nella vita... E cosa siamo? Un branco di animali senza istinto, che seguono idee sbagliate, cercando quello che già hanno.
Gli animali vivono seguendo il loro istinto e non fanno sbagli. L'uomo vive seguendo la ragione, quindi ha bisogno di una parte della vita per fare sbagli, un'altra per poterli capire, e una terza per cercare di vivere senza sbagliare.
Tutti tentavano di strappare la barba di Dio e misurarla su di sé.
Essere sulla parte piú alta dell'onda piú alta che esiste nel mare è molto bello, ma quanto tempo può durare un'onda del genere? E cosa cavolo succede, quando quella bestia che stai cavalcando ti sbatte giú, come un minuscolo parassita?
Non si dovrebbe ritornare al cibo altro che quando lo stomaco chiama con insistenza soccorso.
Oggi il settanta per cento dell'umanità muore ancora di fame, e il trenta per cento fa la dieta.
E non avevo fame. Allora capii che la fame è un istinto di chi guarda le vetrine dal di fuori. L'entrare le disperde.
La fame è ospite fissa nella casa dell'uomo pigro.
Della mia vita di allora non mi resta oggi che quanto basta per soffrire la fame e il freddo; non sono più abbastanza vivo per sapermi sopprimere.
Chi è affamato di gloria divora anche l'uomo che è in lui.
Ventre affamato non ha orecchie.
Te lo dico io cos'è. Stiamo sprecando nel modo di pensare, nel modo di vivere, lo sai? Perché non abbiamo più fame.
Dietro questa porta c'è un'entità oscura. Cattiva... Antica... Ed affamata.
Signore, dona pane agli affamati, e fame a coloro che hanno pane.