Quando l'uomo non ha più freddo, fame e paura, è scontento.— Ennio Flaiano
Quando l'uomo non ha più freddo, fame e paura, è scontento.
Molti si sono occupati a combattere la frase e il luogo comune o a farne risaltare il ridicolo. Credo che compito del poeta sia quello di far nuove le parole o di sfuggire le insidie del luogo comune.
La pornografia è noiosa, perché fa del pettegolezzo su un mistero.
Non c'è che una stagione: l'estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.
I sessi sono due: maschile e femminile. Non avere pregiudizi sulla scelta e l'uso del sesso è una delle condizioni per una durevole tranquillità. Scegliere un sesso non deve significare la rinuncia ai piaceri che può procurare l'altro sesso.
L'uomo molto ricco deve parlare sempre di poesia o di musica ed esprimere pensieri elevati, cercando di mettere a disagio le persone che vorrebbero ammirarlo per la sua ricchezza soltanto.
Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno giustiziati.
Non è vergogna aver fame, quando si è onesti.
Il problema del mangiare cibo italiano è che, dopo cinque o sei giorni, hai fame di nuovo.
La fame a volte fa fare cose straordinarie.
All'affamato spetta il pane che si spreca nella tua casa.
Chi è affamato di gloria divora anche l'uomo che è in lui.
Feconda una donna ogni volta che l'ami così sarai uomo di fede: poi la voglia svanisce e il figlio rimane e tanti ne uccide la fame.
Chi è soddisfatto è inesorabile. Per il satollo, l'affamato non esiste. Le persone felici ignorano e s'isolano. Alla soglia del loro paradiso, come alla soglia del loro inferno, bisogna scrivere: "Lasciate ogni speranza".
La fame non vide mai pane cattivo.
Ho fame anch'io e non soltanto di te.