La morte viveva in me e mi abbandonò per andare a vivere in un altro corpo.— Octavio Paz
La morte viveva in me e mi abbandonò per andare a vivere in un altro corpo.
La saggezza non sta nella stasi né nel cambiamento, ma nella loro dialettica.
Un pessimista è un uomo che guarda entrambi i lati della strada prima di attraversare in un senso unico.
Nessun popolo crede nel suo governo. Tutt'al più, la gente è rassegnata.
La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai di passare.
Il modo migliore di pensare ai morti è pensare ai vivi.
Molte persone muoiono a venticinque anni e non vengono sepolti fino a quando non ne hanno settantacinque.
Se dovessi scegliere tra la vita e la morte, perchè non esiste vita senza di te, di sicuro sceglierei la morte prima che mi scelga lei.
Dove non è spirito che svegli la vita in qualsivoglia cosa, è morte.
S'i' fosse morte, andarei da mio padre; s'i' fosse vita fuggirei da lui: similmente faria da mia madre.
Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata.
Ogni attimo moriamo. Per questo molti hanno protestato: lo scopo della vita è la morte.
Non si vedono comete quando muoiono poveri mendichi; i cieli stessi annunciano col fuoco la morte dei potenti.
Una cosa che ho imparato riguardo alla morte è che sono chiamato a morire per gli altri. È fin troppo evidente che il modo in cui muoio influisce su molte persone.
Nessuno muore mai completamente, c'è sempre qualche cosa di lui che rimane vivo dentro di noi.